giorno 68 - 27 ottobre 2006 
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Il camper si è comportato benissimo durante la notte. Abbiamo tenuto acceso il riscaldamento e scaldato anche i serbatoi dell'acqua, questa mattina l'acqua scorre tranquillamente. Nulla ormai potrà più fermare i vostri impavidi e intrepidi avventurieri! Oggi tutto ha funzionato alla perfezione, a dispetto delle nostre aspettative e della nostra cattiva organizzazione. Da tempo ci eravamo proposti di vedere il Grand Canyon dall'alto, in aereo o in elicottero, ma sapevamo che senza prenotazioni anche in questo periodo dell'anno sarebbe stato quasi impossibile. Del resto, per il campeggio è ancora "alta stagione". Comunque sia, armati di fiducia, balziamo presto in sella alla Vespa e andiamo all'aeroporto di Tusayan, che dista solo 12 km dal campeggio. Sono rimasti due posti su un volo in aereo delle 10,30 e per di più sono posti al finestrino. Li prenotiamo subito. 45-50 minuti di volo nel canyon. Petino è armato di videocamera, io di digitale. I primi voli turistici nel canyon risalgono al 1927, con questa stessa linea aerea ancora operativa. Spero che nel frattempo gli aerei siano stati aggiornati... Comunque è un'esperienza da fare una volta nella vita: veramente mozzafiato. Vederlo dall'alto e riuscire a coglierne la vastità con uno sguardo che si perde all'orizzonte è qualcosa che lascia veramente allibiti. Scendere nel canyon per vederlo da vicino significherebbe passarci la notte (non si può fare in 1 giorno) e la gita in sella al mulo è fuori discussione: Petino non se la sente di sottoporre il povero mulo ai suoi 100 kg e poi con le sue gambe lunghe finirebbe per camminare insieme al mulo! La foresta è immensa e attraversata da sentieri sterrati che portano sull'orlo del canyon. Forse sono adatte per le mountain bike... Dall'alto si vede meglio il fiume Colorado e alcune delle rapide che l'hanno reso famoso. Sono oltre 160 lungo la tratta nel canyon e alcune classificate di difficoltà X (massima). Durante l'estate si possono anche fare escursioni con i gommoni. Tornati al campeggio, riprendiamo l'esplorazione del canyon lungo la parte est, questa volta in Vespa per lasciare riposare le gambe. Ci fermiamo ai punti principale: Punta Mather e Grand View, dove iniziamo a scendere lungo il sentiero, ripidissimo, che porta in fondo al canyon (12 km). Un tizio con uno zainone in spalla lo sta risalendo dopo aver passato la notte in tenda lungo il fiume.

Al cinema IMAX di Tusayan danno un filmato speciale sul Grand Canyon della durata di 35 minuti su schermo gigantesco. Essendoci anche la connessione WiFi ne approfittiamo per controllare la posta e vedere lo show delle 15:30. Anche questo vale la pena, racconta la storia dei primi abitanti nel canyon con ricostruzioni di quei tempi e dei primi esploratori, soprattutto la spedizione del Generale Wesley Powell. Non comperiamo il DVD semplicemente perché non renderebbe bene sul piccolo schermo TV. Torniamo in campeggio che è quasi buio, io ho del lavoro da sbrigare e voglio alzarmi presto domani per vedere l'alba, tanto per cambiare.

L'aeroplano del nostro volo.

Il suo profilo dopo il decollo.

Tusayan dall'alto.

I pini ponderosa, ad infinitum.

Altri pini e l'inizio del canyon.

Le foto dall'aereo non sono venute benissimo, ma rendono l'idea.

Il canyon, che continua ad essere scavato dal Colorado, 30 cm ogni 100 anni.

Il fiume responsabile di tutto questo.

Altra vista.

Mi piacciono queste linee di colori diversi, sembrano dune di sabbia, invece è roccia (arenaria solidificata, sempre di sabbia si tratta).

Un altro panorama.

In volo sulla sponda nord.

Una vista ravvicinata delle rapide.

C'è della gente proprio stramba al mondo. Questo camper ha al traino una casa-barca!

Vista dalla Punta Mather.

Altra vista dalla Punta Mather.

Panorama da Grand View.

Sembra che questo sia il punto migliore per vedere l'alba.

Panorama.

Altro panorama.

I due esploratori.

Laura seduta su una roccia con i piedi sospesi nel nulla.

Vista dell'abisso.

Laura sempre più vicina all'orlo.

Vista in lontananza.

Vista ravvicinata.
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